23 aprile 2013

Perché bilingue.


Noi ci siamo sempre posti questo obiettivo, ancor prima che Koko nascesse.
Abbiamo cominciato ad interessarci all'argomento quando ci siamo sentiti pronti a diventare genitori e siamo sempre stati dell'idea che, se un giorno avessimo avuto un figlio, a lui/lei avremmo insegnato le nostre lingue col metodo OPOL.

Nel nostro caso questa è stata una decisione abbastanza scontata, poiché non avrebbe proprio avuto senso togliere la possibilità a nostra figlia di imparare la lingua della mamma e perché se mia moglie le avesse parlato in italiano, lingua che comunque padroneggia, non sarebbe stata in grado di esprimersi in modo totalmente naturale e, almeno dal mio punto di vista, un genitore straniero che comunica con il figlio adottando la lingua maggioritaria non fa altro che privarlo di un dono, se non addirittura arrecargli dei danni.

Per quanto mia moglie sia in grado di parlare in italiano, non si può certo definire madrelingua (è in Italia da poco più di sei anni) e visto che mia figlia avrebbe passato più tempo con lei che con me, un po' di timore che lei imparasse un italiano non proprio ortodosso, con i classici difetti di pronuncia e struttura di un giapponese, in effetti c'era.

Intendiamoci, questo tipo di timore non è proprio fondatissimo, dato che comunque col tempo Koko avrebbe padroneggiato l'italiano con estrema facilità frequentando amici di scuola, parenti e situazioni quotidiane come ognuno di noi.
Era semplicemente la combinazione italiano della mamma - bilinguismo pregiudicato a farmi rabbrividire, per cui questa opzione non l'abbiamo proprio mai presa in considerazione.

Tutt'oggi faccio fatica a capire chi per pigrizia o per altri motivi ha evitato di intraprendere questo percorso. Vedo mamme e papà stranieri comunicare coi loro figli in italiano, magari facendo fatica ad esprimere un certo concetto, e allora mi chiedo "perché?". Odiate il vostro paese e volete tagliare ogni piccolo legame con il vostro passato? Allora è ok, ma se la situazione non è così estrema, allora impegnatevi e fate un dono a vostro figlio, tanto l'italiano lo imparerà e diventerà in poco tempo la sua lingua principale.

Milioni di persone investono preziosi anni della propria vita per imparare una lingua che potrebbe poi favorirli nel loro percorso accademico o professionale, per poter scrivere in basso al loro CV "English: fluent". Quindi, se siete una coppia mista, fate un regalo a vostro figlio e fate in modo che oltre ad "Italian: native", nel loro CV un giorno potranno elencare anche "Japanese:", o la lingua del vostro partner, "native".

Se non siete una coppia mista pensateci comunque, perché crescere bambini bilingui, trilingui, quadrilingui, non è assolutamente impossibile!

Nessun commento:

Posta un commento