31 maggio 2013

Frequentare madrelingua è importante.

Dove abitiamo i giapponesi si contano sulle dita di una mano, e per noi frequentare persone madrelingua non è proprio semplicissimo. Mettiamoci poi che i nostri migliori amici e le persone giapponesi con le quali in passato avevamo legato di più hanno deciso di fare le valigie ed andarsene, chi tornare in Giappone e chi a New York, Amsterdam, Londra, ed ecco che in pratica oggi non abbiamo alcuna chance di relazionarci con giapponesi in Italia. È un peccato, ma non c'è molto da fare. Possiamo controllare i nostri spostamenti, non quelli degli altri.

In altre situazioni si potrebbero considerare soluzioni come babysitter e ragazze au pair, ma anche qua ci risiamo: dovi trovi una babysitter o addirittura una au pair giapponese se non vivi a Milano, Roma, Firenze? È difficile. E anche se fosse un'opzione, c'è da dire che convivere con una persona che di fatto è un'estranea, almeno inizialmente, non è proprio per tutti.

Ecco quindi che nel nostro caso i viaggi in Giappone e i contatti virtuali, tramite Skype, con i parenti di mia moglie sono diventati fondamentali, nonché l'unico modo per esporre nostra figlia alla seconda lingua parlata da persone in carne ed ossa.

Interagire con persone madrelingua è fondamentale per lo sviluppo comunicativo e linguistico, perciò non appena vi capiterà l'occasione di scambiare quattro chiacchiere o frequentare anche spesso conoscenti e amici giapponesi, coglietela al volo!

Se vi trovate in una grande città fate in modo di incontrare spesso i vostri amici giapponesi, specialmente se accompagnati da bambini con cui il vostro potrebbe giocare, e creare un ambiente entro il quale il vostro piccolo bilingue possa farsi un'idea concreta sull'utilità della seconda lingua. Con l'occasione potreste organizzare cene italo-giapponesi e scambiare opinioni con persone che vivono un quotidiano simile al vostro.

Fate così: da una parte i papà, da una parte le mamme, e in sala i bambini. :)

I nostri amici ci mancano da morire e non vediamo l'ora di incontrarli nuovamente nel nostro prossimo e imminente viaggio in Giappone, in un tour de force organizzato specificamente per immergere la nostra piccola Koko nel paese natale per la terza volta in quindici mesi.

1 commento:

  1. Ho letto con interesse la vostra esperienza col bilinguismo. Anche io l'ho vissuta e la vivo quotidianamente. Concordo in pieno col fatto che sia un dono che i genitori fanno ai propri figli, regalando loro non solo una lingua in piu', ma l'accesso ad una cultura.

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